sabato 20 giugno 2009

MANHUNT-FAKE


TITOLO:FAKE
AUTORE:MANHUNT
ANNO:2008
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:VYGRID


VOTO:7,5/10

Tracklist:
1.Murdered By Manhunt
2.M.A.D.
3.Quintessence
4.Dethronized
5.Vendetta(Megafake Slaughter)

E.P. di debutto per questi Manhunt, band giovanissima torinese che sfodera un disco composto da cinque pezzi di vecchio e incontaminato Thrash Metal,nostalgico per chi come me è cresciuto con i miti degli anni 80.
Il punto di partenza dei Manhunt sono senza ombra di dubbio Metallica e Testament, bands a cui si ispirano,cio' lo notiamo maggiormente nelle chitarre pesanti e aggressive come nell'opener "Murdered By Manhunt", arricchita con dei pregevoli soli degni dei migliori gruppi della Bay Area.
"M.A.D." segue le coordinate della precedente, un pezzo Testament style anche nelle vocals,brano che conferma ulteriormente le potenzialita' dei Manhunt, davvero ben eseguito!
Quintessence è il brano più calmo dei cinque con la voce di Davide Quinto, che nonostante qualche difficolta'riesce a tenere bene alternando voce pulita e aggressiva,un pezzo che si lascia ascoltare tranquillamente prima di accellerare sul finale e ritornare al Thrash Metal consueto.
Ma la vera chicca di fake risiede negli ultimi due brani,ovvero "Dethronized"e "Vendetta(Megafake Slaughter)", ed è qui'che i nostri danno il massimo soprattutto il brano di chiusura a mio avviso il migliore che alza notevolmente il giudizio complessivo dell'E.P.
In definitiva un buon inizio,ovviamente qualche accorgimento per il futuro ci sarà sicuramente,visto che stiamo parlando di una band agli esordi e di giovanissima età, ma lasciatemi dire che questo Fake mi ha veramente convinto e vale la pena di ascoltarlo...

giovedì 18 giugno 2009

BULLDOZER-NEURODELIRI


TITOLO:NEURODELIRI
AUTORE:BULLDOZER
ANNO:1988
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:SENTENCEDSOUL
SITO:www.myspace.com/bulldozerit



VOTO:9/10

Tracklist:
1 Overture/Neurodeliri
2 Minkions
3 We Are…italian
4 Art Of Deception
5 Ilona Has Been Elected
6 Impotence
7 Mors Tua Vita Mea
8 Willlful Death/ You’ll Be Recalled

Il countdown è cominciato già da un pezzo.
Dal momento in cui Andy Panigada e AC Wild hanno annunciato la reunion, l’Italia metallara non aspetta altro che il nuovo capitolo di una leggenda nostrana chiamata BULLDOZER.
In attesa che arrivi la fatidica data di uscita dell’agognato “Unexpected Fate” facciamo un passo indietro al 1988, anno in cui risale l’ultimo studio album, intitolato “Neurodeliri”; successivamente il gruppo registrò il live-album “Alive in Poland”e un EP di scarso successo “Dance got sick”, per poi sciogliersi sul finire del 1990 causa partenza per gli Usa del batterista Klister.
Al quarto album i Bulldozer ci arrivano con la consapevolezza dei big, i precedenti “The day of wrath”, “The Final Separation” e soprattutto l’ottimo “IX” hanno lanciato il gruppo nell’Olimpo del metal tricolore, ma il meglio deve ancora arrivare; “Neurodeliri” è infatti considerato l’album più significativo del terzetto milanese, una perfetta sintesi dei lavori precedenti, in poche parole fu il miglior modo per congedarsi dai propri fans.
Il 1988 è anche un anno tragico per i Bulldozer: Dario Carria, ex bassista e fondatore della band si suicida, ed è infatti alla sua memoria che viene dato alla luce l’album, intitolato appunto “Neurodeliri”come il nome della band da lui creata.
La morte dell’amico Dario influenza notevolmente tutto il lavoro, sia nei testi che nella musica, come traspare già dalle note iniziali del disco.. un’aria funebre di tastiera introduce la titletrack, che racchiude nei chorus la commozione per il suo triste destino:


“Filled by desperation
another fallen angel’s suicide
(...)
Persecuted by misfortune
Sad but proud till the end”


Con la successiva “Minkions” si cambia totalmente registro. Un thrash schietto e veloce fa da sfondo all’invettiva contro le bands di minchioni ( tanto attuali ancora adesso!) fredde e costruite ad arte per fare breccia nei cuori di altrettanto minchioni fans.
La fulminante chitarra di Andy dà il via a “We are italian”, Rob lo incalza pestando di brutto, AC Wild stavolta si scaglia contro i tanti detrattori del nostro bel paese, il chiaro messaggio che si evince dal testo è che noi siamo italiani… e se voi non lo siete son cazzi vostri! Facile pensare che questo implicito “fanculo” sia diretto anche alle varie riviste estere che hanno sempre mostrato un po’ di ostracismo nei loro confronti, forse anche per il fatto di essere italiani.
“Art of deception” segue lo schema thrash della traccia precedente, ritmo incessante e headbanging continuo fino alla parte finale in cui il pezzo si snoda in un vero e proprio duello tra la chitarra di Andy e le tastiere AC Wild, difficile stabilire chi dei due sia il vincitore, una cosa però è certa, come già per Minchions il testo di questo pezzo suona dannatamente attuale.. è facile infatti ravvisare un riferimento alla classe politica del tempo, che fa il buono e il cattivo tempo, con la gente costretta ad accettare le sue menzogne.
Il successivo “Ilona had been elected” è sicuramente uno dei pezzi “cult” dell’album ( insieme al già citato “Minkions”) con la loro classica ironia i Bulldozer affrontano uno degli “scandali” del periodo ovvero l’elezione al parlamento italiano di Ilona Staller, che come per la “Bocca di rosa” di De Andrè, deve difendersi dalle accuse (ipocrite) che le piovvero addosso... qui il pezzo parte con un arpeggio breve che viene però subito disintegrato da un riff potente e blackeggiante, il quale poi si muta in maniera più groove quando subentrano le tastiere, la batteria in questo frangente diventa martellante, difficile tenere a freno la testa!
Si continua poi con un attacco nuovamente di matrice black, la batteria è il solito treno in corsa, arriva “Impotence”, magnifica nella sua irriverenza, inclemente nel descrivere il complesso sessuale più temuto da noi uomini:

“ Failed stallion you are lost
your pride and your good fame
she won, then she said
You are MEZZA SEGA! “


Semplicemente geniale!
Manca ancora qualche pezzo alla fine del disco, ma al momento in cui scrivo un’amara riflessione mi sorge spontanea: è un peccato che una band del calibro dei Bulldozer non abbia mantenuto il successo meritato, rimanendo sempre relegata allo scomodo ruolo di band “di culto” ( destino comune toccato ad esempio ai siciliani “Schizo”) vedendosi magari sorpassare da band meno capaci ma più “commerciali”... dura legge del mercato… purtroppo!
Tornando a noi il penultimo pezzo si chiama “Mors tua vita mea” , pezzo tiratissimo che parte a mille, e mantiene potenza e brutalità fino alla fine con un assolo scintillante di Andy, evidenziato da stop and go che ne impreziosiscono l’ascolto.
Nella conclusiva “Willful death” ritorna il riferimento a Dario Carria, le note delle tastiere scandiscono lente l’incedere triste e cadenzato del pezzo, in cui Ac Wild si rivolge direttamente all’amico:

“You gave the name to the band
and now we play for you
Maybe you won’t listen
The song dedicated to (you)
But the most important fact
Is that your spirit lives
I know there was nothing to do
That’s why we will respect you”


L’emozionante assolo di Andy spezza in due la canzone, la seconda parte è più tipicamente Bulldozer-style, la voce di Ac Wild torna grintosa e chitarra e batteria ridiventano infuocate..fino alla fine, cedendo il passo solo alla ghost-track “You’ll be recalled” in cui risuonano le note riprese dall’iniziale “Neurodeliri”, facendo sì che l’album si chiuda così come era iniziato.
Come per gli Ac/Dc di “Back in Black” che dedicarono il loro masterpiece al compianto Bon Scott, così i Bulldozer omaggiano come meglio non potevano l’amico suicida.
Disco consigliatissimo a tutti coloro che vogliono saperne di più riguardo questa grande band, che tanto ha dato alla scena italiana, ora non ci resta che pazientare ancora un po’ per attendere la nuova fatica targata “Bulldozer”.
Chiudo la recensione con la dedica contenuta nel booklet:

“ This album is dedicated to Dario Carria, founding member of Bulldozer who committed suicide this year. The title of this album, Neurodeliri, is named for the band he created after his involvement in Bulldozer. His contribution to our music has been very important and great.
We respect his final choice”

martedì 16 giugno 2009

ITALIAN WARRIORS COMPILATION VOL.I


PRIMA COMPILATION TARGATA FOGGIAMUSIC!
SI TRATTA DEL PRIMO VOLUME DI ITALIAN WARRIORS E CONTERRA'10 BRANI DI ALTRETTANTE BANDS DEL PANORAMA ESTREMO ITALIANO.
LA COMPILATION,SCARICABILE GRATUITAMENTE, SARA'COMPRESA DI ARTWORK FRONTE/RETRO E TUTTE LE BIOGRAFIE DELLE BANDS...
A PRESTO PER LA TRACKLIST DEFINITIVA E LA DATA DI USCITA!
FOGGIAMUSIC STAFF!

domenica 14 giugno 2009

NEURASTHENIA-POSSESSED


TITOLO:POSSESSED
AUTORE:NEURASTHENIA
ANNO:2007
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:SENTENCEDSOUL


VOTO:7/10


Tracklist:
1 Screaming Corpse
2 Feel Possessed
3 In loving of…
4 Majestic March
5 Neurasthenia
6 Assassination
7 The last order of god
8 Night Under Terror

Tra le bands sicuramente più interessanti dell’attuale panorama Thrash italiano possiamo trovare i bolognesi Neurasthenia, che grazie anche a un’intensa attività live ( che li ha portati anche a suonare con bands del calibro di Municipal Waste, Forbidden e Fueled by Fire ) si sono ritagliati anche una buona fetta di notorietà.
I Neurasthenia nascono ufficialmente nel 2004 ad opera di Neil ( chitarrista ritmico e voce) e Lehmann ( basso) i quali dopo il tramonto del precedente gruppo di nome Animalator decidono di rimettersi in gioco con questo interessante nuovo progetto.
Lo stile è quello nudo e crudo del Thrash vecchio stampo, senza compromessi né concessioni a modernismi vari, supportato da un’ottima presenza scenica del quartetto che in sede live risulta ancora più convincente che su disco, merito soprattutto del carismatico frontman Neil, totalmente a suo agio su un palco, e ben coadiuvato anche da Lehmann e Phil.
L’album che segna il debutto è “Possessed”( anno di uscita 2007) disco di 8 tracce dannatamente Thrash, con rimandi alla vecchia scuola di matrice Bay Area.
Il livello medio è abbastanza alto, in quanto tutti e 8 i pezzi si mantengono su buoni standard qualitativi, senza quindi registrare importanti cali di tensione,ciò fa si che “Possessed” risulti quindi più che soddisfacente all’ascolto.
Difficile citare una canzone piuttosto che un’altra, ci sarebbero ad esempio l’accattivante “In Loving of”, la grooveggiante “Assassination”,oppure l’opener “Screaming Corpse” (dal chiaro retrogusto “Metallica”) ma a mio parere la più coinvolgente è l’anthem “Neurasthenia”, un vero e proprio inno Thrash da cantare a squarciagola:

“Fly inside my eyes
Thrash metal is my life
Today and tomorrow
Fly inside my eyes
Thrash metal never dies
Today and tomorrow”

di certo un testo che non brilla per profondità o originalità ( in effetti questa pecca si nota non solo in questo pezzo) ma se non altro è orecchiabile e diretto. Al di là di questo comunque i Neurasthenia possono essere molto soddisfatti del lavoro, anche se a tratti sono un po’ derivativi ( limite che però è caratteristico del Thrash )
Se l’album sarà di vostro piacimento non perdeteli dal vivo, perché è lì che il quartetto sfodera tutta la propria potenza.
Consigliato a tutti coloro che vogliono respirare una sana boccata di Thrash genuino ed efficace.
I cultori dell’innovazione o dei tecnicismi vari possono invece benissimo starne alla larga.