martedì 28 luglio 2009

REPORT:TRAVMA+SHADES OF GREY+MYSTERY



NOME EVENTO:DOUBLE RELEASE PARTY
DATA EVENTO:25 LUGLIO 2009
LUOGO:PROSPECT CHAPTER GREMIUM M.C. MANFREDONIA(FG)
BANDS:TRAVMA+SHADES OF GREY+MYSTERY
REPORT:VYGRID






Ed eccoci giunti alla prima recensione di un live sul portale Foggiamusic Webzine,una serata diciamo quasi in casa trattandosi del Double Release Party avvenuto al Prospect Chapter Gremium di Manfredonia(Fg) che in partenza doveva essere una serata a quattro,ma all'ultimo momento i Nis che dovevano presentare anche loro l'uscita del nuovo disco,causa problemi di salute del batterista(auguriamo a lui una pronta guarigione)hanno dato forfait,quindi sul"palco"si son esibiti nell'ordine:MYSTERY,SHADES OF GREY e TRAVMA(anche per loro la presentazione della nuova fatica Re-Animated).


Sono circa le 22:00 quando raggiungiamo il Prospect Chapter Gremium,locale situato in un posto dove veramente nessno ti rompe le balle,quindi si puo'far casino all'infinito senza che la classica vecchietta scassacoglioni si metta in mezzo.


Da Lucera siam giunti in cinque piu'qualche altro arrivato prima e la cosa bella èstato notare l'affluenza anche di ragazzi da Foggia e San Severo,segnale importante di crescita per la nostra provincia che per lungo tempo è stata a guardare le altre regioni.


Dopo essermi dissetato con la birra dei Gremium e aver salutato qualche amico di vecchia data parte il macello con i MYSTERY,band Thrash Metal di Ischitella che è autrice di una buona prestazione sè non fosse stato per qualche problema tecnico soprattutto la cassa della batteria che a tratti spariva del tutto,penalizzando comunque la loro prova che ha raggiunto i massimi livelli soprattutto con le cover dei Death:Lack of Comprhension e The Philosopher, arricchita a sua volta dal medley dei metallica piu'qualche brano inedito composto dal terzetto.Ennesima prova superata per loro,con l'augurio di vederli sempre crescere di volta in volta.

Dopo l'esibizione dei thrasher approfitto per fare una pausa birra durante il cambio palco,poi insieme al mio amico andiamo in macchina a fare un operazione(la seconda per l'esattezza,la terza della serata in generale),non posso dirvi che operazione è altrimenti rischio!uahauahauahauahauaha!

Tornato al locale è il turno degli SHADES OF GREY di Manfredonia,autori di una prova eccellente anche grazie al miglioramento dei suoni,dovuto anche comunque al loro stile malinconico e goticheggiante.Una prestazione che mi ha davvero colpito per le emozioni che mi hanno trasmesso questi ragazzi e quando iniziano le note di Nostalgiaplatz dei Novembre allora le emozioni salgono ancor di più,esecuzione precisa e ottima del gruppo che considero a tutt'ora uno dei migliori in tutta la nostra provincia almeno.

Finalmente dopo laconsueta pausa è il turno dei TRAVMA, che ormai conosco a memoria, sempre diretti,poca scena e più sostanza fanno del combo manfredoniano una vera macchina da guerra,spaccando i culi con pezzi Death/Thrash da pogo infinito,ripescando cavalli di battaglia della vecchia demo,nuovi brani e le cover eseguite ancor più violente delle originali,ossia Blinded By Fear degli At The Gathes e Arise dei Sepultura.
Spettacolare la prova dietro le pelli di Lorenzo,che per quanto mi riguarda è uno dei più grandi batteristi che possiamo avere da noi,coaudiuvato dal fratello Ulderico(basso) e dall'animale Sbadacchio(chitarra,voce).

A fin dei conti una serata davvero piacevole,ennesimo tassello di crescita per i lives nel foggiano,ci manca ancora molto per crescere definitivamente ma la partenza è delle migliori.
Si ritorna a casa stanche e soddisfatti di aver passato una serata da metallari...
Ci sentiamo al prossimo report!

lunedì 27 luglio 2009

LILYUM-ULTIMATUM


TITOLO:ULTIMATUM
AUTORE:LILYUM
ANNO:2009
GENERE:BLACK METAL
RECENSORE:VYGRID
SITO:www.myspace.com/lilyum



VOTO:8/10

Tracklist:
01.Overture–Casus Belli
02.Finally It’s The End
03.Regimental Thanatocracy
04.Seclusion
05.Not Of This Breed
06.Banished To Life
07.A Ghost Along My River


I Lilyum sono una black metal band che seguo ormai da diverso tempo,dopo svariate demo esce finalmente sotto l'etichetta Salute Records il primo full dal titolo Ultimatum, che per l'appunto ci mostra,anzi ci sbatte in faccia poco meno di cinquanta minuti di old school black metal sulla scia di Darkthrone,Nihilism,Human Hatred.
Dopo una intro abbastanza angosciante,il duo(Kosmos Reversum: All Music, Guitars, Programming, Drums e Lord J.H. Psycho: Vocals, Bass, Synth, Guitar)piazzano la loro prima song vincente dal titolo"Finally It’s The End",un concentrato di malvagità pura,diretta,senza troppi orpelli inutili,con delle parti di synth che si amalgamano bene alle chitarre e alla voce in perfetto black style.
Si prosegue con"Regimental Thanatocracy",pezzo che mi ricorda come appunto detto in precedenza i Darkthrone,ma con una vena più epica nelle chitarre rispetto alla band norvegese,da ascoltare il ritornello quasi thrash che si stampa subito in testa.
"Seclusion"è un brano maestoso,che insieme alla traccia seguente"Not Of This Breed" sono i pezzi che mi son piaciuti di più,dove la vena compositiva raggiunge gli apici,seppur non si discostano molto(ed è un bene)da tutto l'intero album.Chiudono la lentissima e malinconica"Banished To Life"con delle clean vocals molto ben eseguite e"A Ghost Along My River" che ritorna sulle velocità di esecuzione sandard(dieci minuti di brano che non stancano per nulla),con la consueta epicità che ormai fa parte del background dei Lilyum.
Una buonissima uscita in ambito black metal vecchia scuola italiano che per gli amanti e i sostenitori e soprattutto chi trova le ultime uscite di bands ormai al culmine della loro carriera poco ispirate è da avere assolutamente...

giovedì 16 luglio 2009

INTERVISTA LAND OF HATE



E'con immenso piacere che intervisto ancora una volta(la prima per Foggiamusic)una delle band dell'underground italiano per eccellenza.
Ecco a voi signori i Land Of Hate!

1)Ciao ragazzi,prima di concentrarci sull'uscita del nuovo album Neutralized Existence come è andato il periodo post Gener(h)ate?

Marko:salute!Innanzitutto grazie per lo spazio concessoci e per il continuo supporto,veniamo a noi.
Dopo l'uscita di Gener(h)ate ci siamo concentrati sull'attività live,abbiamo avuto parecchie date sia al sud che al nord Italia,suonando anche in alcuni festival,contemporaneamente a tutto ciò Gener(h)ate è stato stampato anche i demo tape da una label Peruviana oltre che essere stato stampato e distribuito dalla Koreana Infernal kaos,abbiamo anche partecipato ad alcune compilation con il brano Antination Antiwar,dopodichè ci siamo appunto concentrati sulla creazione del nuovo full,non ci siamo annoiati insomma,)

2)passiamo dunque alla nuova uscita,presentateci Neutralized Existence...

Marko:Su Neutralized non ci sta molto da dire,si tratta di thrash death old school sparato a mille, non siamo degli innovatori ne pretendiamo di esserlo,ci limitiamo a suonare in maniera spontanea e naturale quello che ci gira per la testa senza fissarci troppo.
L'album è prodotto dall 'infernal kaos production che ne cura la distribuzione in Asia,Est europa e Sud America,con l'appoggio della Gate of Horror che curerà la distribuzione in tutto il Sud America.Stiamo aspettando risposte dall'Italia,vediamo che succede,ci sta già una mezza parola con una label.

3)Il primo full è sempre o almeno è considerato un salto di qualità rispetto alle demo,siete soddisfatti del lavoro svolto?

Marko:Siamo soddisfattissimi,ci siamo affidati ancora una volta alle mani di JLK(Glacial Fear-A Buried Existence-CO2) e ai suoi Sound Farm Studio,ancora una volta ha capito perfettamente ciò che volevamo ottenere,e il risultato è quello che puoi sentire.

4)Credo che molte bands anche underground non amino molto l'old school,difatti si dirigono sempre su suoni e registrazioni moderne,quasi di"moda".Esistono poche band che fanno del passato la loro bandiera,secondo voi è un bene oppure no?Siete daccordo su quello che ho detto?

Marko:Guarda io credo che è giusto che sia così,sarebbe una cosa abbastanza squallida trovare band in giro che suonino tutte alla stessa maniera,da parte mia posso dirti che apprezzo anche band che suonano new school,suono io stesso in band che hanno un approccio più moderno rispetto ai Land Of Hate,ma chiaramente le mie radici son queste,e tu in quanto maniaco dell'old school puoi capirmi bene ahahah,comunque ciò che dici è vero,c'è una tendenza verso le superproduzioni e soprattutto verso il metalcore ultimamente,un pò come fu per il new metal anni fa.

5)Farete un tour per supportare l'uscita di Neutralized Existence?

Marko:siamo in tour perennemente anche se in maniera discontinua per via del lavoro che ognuno di noi svolge,non si campa di musica eh eh quindi quando è possibile ci facciamo un pò di date di fila,soprattutto se si tratta di suonare al nord italia,viceversa si prediligono i fine settimana,oltretutto abbiamo anche un pò di proposte per date in est europa,vediamo quello che succede,)

6)Ricordo benissimo che la scena underground calabrese è ricchissima e viva,mantiene sempre questi livelli o notate dei cambiamenti?

Marko:La scena Calabrese è molto folta,in linea di massima si tende a collaborare tra le band,anche se non sempre è così,esistono casi e casi,e le pecore nere son sempre presenti,in quei casi la poca umiltà e l'invidia la fanno da padrona ma problemi loro eh eh ,noi ci limitiamo a suonare e divertirci,quello che viene in più è sempre ben accetto,da circa tre anni oltretutto assieme a Tato degli Zora e Jlk dei Glacial Fear,stiamo organizzando Il Calabrian Metal Inferno che anno dopo anno sta registrando sempre più presenze,contare circa 350/400 ingressi per un festival underground non è poco,precisando oltretutto che non ci intaschiamo nulla.

7)In Italia come sapete benissimo,nei concerti grossi suonano sempre le solite bands di supporto a grandi nomi,questo dovuto secondo me alle agenzie dove un gruppo paga per poter suonare.Avete una idea in proposito o un pensiero?(potete parlare liberamente,siamo contro la censura)

Marko:Hai detto già tutto ahahah,ormai non esiste più la gavetta o altro,basta pagare l'agenzia di turno per trovarsi a suonare di spalla a grossi nomi,a quale pro poi?
non capirò mai questa mentalità,non è in questo modo che cresce una band e soprattutto è assurdo pensare che lo scopo principale di molte band sia proprio aprire concerti per nomi grossi della scena mondiale,trovo che tutto ciò sia ridicolo e sono sempre dell'idea che le cose bisogna sudarle e meritarle.in giro trovi band attive da anni e magari rinomate nell'underground che continuano per la loro strada senza scendere a compromessi,ma ci sono anche band nate da qualche anno con 5,6 concerti all'attivo magari già di spalla a gente come Deicide o Cannibal Corpse.Non voglio fare di tutta l'erba un fascio,per fortuna esiste ancora qualche agenzia seria,fermo restando che la nostra intenzione è quella di continuare sulla strada che abbiamo intrapreso anni fa e che stiamo continuando a seguire.

8)Descrivetemi Neutralized Existence in poche parole...

Marko:la faccio amò di tag ahaha: thrash-death-old school-from Calabria(SOUTH OF ITALY)fieramente!
lo specifico perchè molte volte ci è stato detto che magari essendo nati al nord italia avremmo avuto vita più facile,cosa che non condivido assolutamente,sicuramente gli spostamenti sarebbero stati più semplici,ma stiamo bene dove stiamo,mai rinnegare le proprie origini e la propria terra,magari non avremmo suonato neanche questo genere musicale se non fossimo nati qui.

9)Vi trovate piu'a vostro agio in studio oppure in sede live dove vi sfrenate al massimo?(che domanda di merda!Ahahahahah!)

Marko:ahahahaha sai già la risposta!Ci reputiamo una band più live che studio

10)Bene,l'intervista finisce quì,a voi come sempre la chiusura e mi raccomando continuate a spaccare i culi!

Marko:grazie per il continuo supporto amico.
disorder aggression total devastation!!!

INTERVISTATORE:VYGRID

lunedì 13 luglio 2009

INTERVISTA DEVASTATOR




Dopo la positiva recensione di “Underground’n Roll” torniamo a parlare dei lucchesi Devastator, questa volta con un’intervista al batterista e fondatore della band Luca

01)Luca parlaci di questo “Underground n’ roll”, smetti però i panni del batterista della band e calati in quelli di un ragazzo che non conosce i Devastator e si trova davanti questo disco… che sensazioni proveresti ascoltandolo?

Proverei una sensazione di nausea mista a vomito e orrore, sommata a un impulso irrefrenabile di spaccare lo stereo nel muro... A parte di scherzi, è una domanda abbastanza difficile da affrontare, e sinceramente non saprei cosa dire. Ho passato così tanto tempo dietro a sto disco (scrittura dei pezzi, prove, arrangiamenti, registrazioni ecc) che ormai lo conosco a memoria, e diciamo che mi ha pure un po’ rotto i coglioni ehehehe… Per cui non riesce proprio a venirmi in mente cosa penserei ascoltandolo da “neofita”. Che ne so, avvertirei il clima festaiolo che ha sto cd, in più la passione e la cura con cui è stato suonato…

02)3 studio album, 2 live album, 1 tour per tutta Italia e la soddisfazione di fare da supporto a gli Assassin, non si può certo dire che non vi spacchiate il culo, e nonostante ciò rivendicate l’”orgoglio di essere underground” , vi siete affezionati a questa dimensione o pensate che le grandi luci dei riflettori non facciano per voi? E secondo te per avere più successo è giusto scendere a compromessi?

Beh sì ti posso confermare che da quando esistiamo il culo ce lo siamo spaccato per bene… Io poi, occupandomi di tutta la parte promozionale ne so di certo qualcosa. Noi rivendichiamo il nostro “essere underground”, per il semplice motivo che tutto quello che abbiamo ottenuto fino a oggi (e te lo posso giurare su qualsiasi cosa) l’abbiamo ottenuto con le nostre sole forze. Nessun tipo di agenzia booking o promozionale ci ha aiutato, nessuna conoscenza. E poi non dipendere da nessuno è straordinario dal punto di vista della stesura dei brani. Se ci fai caso i nostri tre album sono completamente diversi l’uno dall’altro, questo perché scriviamo sempre quello che ci pare senza aver paura di perdere fans o occasioni per suonare. Quando uscimmo con il nostro primo disco “Thrash ‘n’ War” nel 2005, attirammo a noi una forte attenzione da parte dei thrashers italiani. Volendo avremmo potuto scendere a compromessi scrivendo il secondo album thrash al 100%, e magari il nostro successo sarebbe aumentato. Ma invece abbiamo semplicemente scritto quel che ci andava e il risultato lo puoi sentire su “Alcoholic Invasion”. Con questo dico che spesso per aver più successo bisogna scendere a compromessi leccando un po’ il culo ai fans delusi dall’album o dagli album precedenti.

03)Non ho ancora avuto il piacere di vedervi all’opera in sede live, ma immagino che la vostra musica possa rendere al meglio proprio lì, anche grazie all’ironia e la simpatia che trasmettete; c’è un qualche aneddoto particolarmente divertente che ricordi legato a un vostro live?

Ehehehe qui ci sarebbe da scrivere un libro. Durante i nostri concerti live è successo un po’ di tutto, tra cadute, vomitate, risse e chi più ne ha più ne metta. Una cosa carina da ricordare accadde durante il festival “Titans Of Thrash” nel lontano 2004. Rob salì sul palco completamente ubriaco e durante l’intro del primo pezzo per colpa dell’headbanging sfrenato perse conoscenza dal giramento di testa e svenne sul palco davanti a tutti. Prima di ripartire a suonare passarono 10 minuti buoni. All’inizio la paura fu tanta, ma poi ripensadoci tutte le volte ci scompisciamo da ridere! Un’altra cosa divertente è successa durante la nostra ultima data a Milano il 20 Giugno. Durante la canzone “Alcoholic Invasion” Ricca lancia sempre sul pubblico lattine di birra a volontà. Solo che siccome è un maledetto briao l’ultima volta ha preso in faccia una povera ragazza che era sotto il palco. Non si è fatta niente per fortuna, ma la cosa è stata enormemente divertente da vedere ehehe!

04)Uno degli episodi più divertenti di “Underground’n’ roll” è il pezzo “ I Hate Cover Bands”, che tra l’altro mi trova molto d’accordo, sfogati un po’ su quest’argomento illustrandoci il tuo punto di vista.

Il nostro punto di vista è semplicemente basato sul fatto che in questo paese di merda tirano di più le tribute bands che i gruppi con pezzi inediti. I locali chiamano sempre più spesso gruppi che suonano roba di altri, pagandoli anche un sacco di soldi a serata. Mentre gruppi come il nostro, e qui sento la solidarietà delle altre migliaia di band italiane underground, per riuscire a chiudere una data ci mettono anche un mese! E chi ti frega il posto? Chi ti toglie una possibilità di farti sentire dal vivo? Un gruppo di marionette truccate da personaggi famosi che scimmiottano la musica già scritta e già suonata anni prima. Tirate fuori le palle e le idee proprie, è facile suonare musica già scritta da gente che almeno le palle di scriverla le aveva!!!

05)L’alcohol è indubbiamente uno dei principali temi Devastator, chi di voi è il beone più marcio? Dacci qualche cenno sui tuoi alcolici compagni di bevute.

Allora: io ho smesso di bere superalcolici nel 2007, per problemi legati alla salute e perché ormai l’alcool stava diventanto una dipendenza pericolosa per me, quindi ai primi allarmi ho deciso di chiudere. Comunque una bella birra ogni tanto me la bevo sempre volentieri. Rob anche lui ha smesso con i superalcolici ma resta un devoto fanatico della birra. Infine c’è Ricca che non ha mai smesso di gonfiarsi come un pallone. Quindi il beone più marcio di noi tre è Ricca, senza dubbio. Chi lo conosce lo può confermare: Ricca non dirà mai no all’alcool, semmai sarà l’alcool che dirà no a Ricca ehe!

06)“Cemetery beach” è secondo me il pezzo migliore dell’album, grazie alla sua orecchiabilità, so che quando si fa questa domanda a un musicista è come chiedere a una madre di scegliere tra i suoi figli ma.. qual è il tuo brano preferito di “Underground’n’ roll e perché?

Non ho un brano preferito in particolare, diciamo che i brani di “Underground ‘n’ Roll” che mi diverto di più a suonare live sono “Cemetery Beach” perché è troppo divertente, “Here We Go” per la sua velocità e “Hypocrisy” perché è un pezzo molto completo, con parti veloci e parti lente, e soprattutto perché da quando siamo rimasti in tre la canto io in alcune parti. In definitiva scelgo proprio “Hypocrisy” come brano preferito sia da ascoltare che da suonare live. Poi è un pezzo degno di nota perché è dedicato al nostro vecchio cantante (Luchino) che ci ha mandato in culo e poi in giro ci ha fatto passare come stronzi parlandoci male alle spalle.

07)Di “Cemetery beach” poi ho avuto modo di vedere il bellissimo videoclip, chi è la mente geniale che lo ha partorito? Immagino poi che il “making of” sia stato esilarante, vero?

La storia del video è stata studiata da noi Devastator e Mylo, un nostro grande amico che ha pure curato regia e montaggio del video. Il video è stato girato in 5 ore, cambi di location e trucco compresi. Comunque sono molto contento di come rende il risultato finale. Rende perfettamente l’idea di come noi Devastator non vogliamo mai prenderci troppo sul serio! Confermo che la realizzazione delle riprese è stata fantastica. 5 ore ininterrotte di risate!

08)Ho definito l’album un calderone in cui si può trovare thrash, punk, hardcore, stoner ma soprattutto rock’n’ roll. Considerando che ogni album dei Devastator è diverso dal precedente cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Possiamo rassicurare i vostri fans che non vi farete coinvolgere da sperimentazioni dance/emo/pop?

Attualmente stiamo scrivendo materiale inedito, abbiamo già sei pezzi finiti che andranno sul nostro prossimo album, che vogliamo far uscire nel 2010. Anche il prossimo album sarà diverso dal suo predecessore, ma i fans possono stare tranquilli, visto che fino a ora la roba nuova è velocissima, estrema e incazzata come non mai! Non inseriremo mai roba da emorroidi nella nostra musica! Dance moderna mai, magari qualcosa di dance anni ’70, roba alla Abba e Bee Gees magari, che sono straordinari eheehe!

09)Passiamo a una domanda più di carattere generale: come vedi attualmente la scena metal italiana underground e non? Ci sono band di valore che per te meriterebbero altri palcoscenici?
Qual è la band per cui faresti carte false pur di suonarci assieme?

Come dico da sempre, la scena underground italiana è validissima e pullula di nomi che spaccano il culo, il problema è che nessuno ci vuole scommettere sopra più di quel tanto. Abbiamo una mentalità sbagliata qui in Italia, preferiamo puntare sulle reunion ehe! Le band di valore che meritano sono veramente tante, non starò a elencarle qui tutte. Una band con cui adorerei suonare? Sono tre, Bulldozer, Skruigners e Motorhead!

10)Dal 2001 dei tuoi Violent Overture (primi embrioni di Devastator) di acqua ne è passata sotto i ponti… tirando le somme 8 anni dopo com’è il bilancio? Hai rimorsi o rimpianti? E quali sono le ambizioni e i traguardi a cui miri?

Il bilancio dopo otto anni è più che positivo. Considerando tutte le menate che ci sono state (due cambi di cantante, etichette che ce c’hanno illuso, altre beghe varie) posso ritenermi più che soddisfatto del nostro operato. In otto anni di attività abbiamo tirato fuori 3 album, 2 demo live e un promo in studio. C’è gente in 15 anni di esistenza ha fatto meno di noi! Non ho nessun rimorso e nessun tipo di rimpianto, vivo alla giornata come sempre, non mi illudo più su niente. Come ambizione vorrei che i Devastator diventassero una band amata da tutti, non necessariamente famosa a livelli alti, ma ascoltata da ogni tipo di persona (dal rocker, dal metallaro, dal punkettone). Mi sentirei realizzato perché vuol dire che la gente avrebbe capito come intendiamo noi la musica, senza regole, senza schemi fissi e soprattutto senza limiti.

11)Ti ringrazio per questa bella intervista, Luca (che tra l’altro sarà la prima della nostra webzine!) lascio a te l’onere di chiudere l’intervista con qualcosa “Made by Devastator”!

Grazie mille per lo spazio che ci avete concesso, sono onorato ad essere il primo intervistato! Grazie soprattutto a te Alessandro per le domande, è stato un piacere rispondere! Ho risposto alle tue domande così, di getto, in completa sincerità. Io sono fatto così! Spero che chi legge si ritrovi in quello che penso, altrimenti pace! Invito tutti a visitare il nostro myspace www.devastator.it/devastatorcrew per ascoltare i nostri pezzi! Ogni commento che lasciate è ben accetto! Per la chiusura prendo un attimo le veci di Ricca: “MEGLIO MORI’ DI BEVE CHE DI SETE!”.


INTERVISTATORE:SENTENCEDSOUL











lunedì 6 luglio 2009

LAND OF HATE-NEUTRALIZED EXISTENCE


TITOLO:NEUTRALIZED EXISTENCE
AUTORE:LAND OF HATE
ANNO:2009
GENERE:TRASH/DEATH METAL
RECENSORE:VYGRID
SITO:www.myspace.com/landofhateband

VOTO:8/10

Tracklist:
1.Claustrophobic
2.The Torment
3.Murderous State
4.Minds Devourer
5.Neutralized Existence
6.From The Street
7.In The Hands Of Destruction
8.Extreme Violence

Finalmente ritornano i calabresi Land Of Hate,un ritorno da me tanto atteso addirittura con il primo full album Neutralized Existence,un cd che sicuramente rimarrà nel mio lettore per parecchio tenmpo in quanto da anni seguo questa band e sinceramente non mi ha mai deluso,come anche in questo caso...
Per un amante del Thrash/Death Metal di vecchia scuola come me,finalmente un disco ultragrezzo,suonato alla perfezione da mister Marko e soci,dove i riffs marcissimi,cadenzati a volte,veloci in altri casi richiamano alla mente sonorità accostabili al Death americano e anche a quello svedese di scuola Unleashed.
Brani come"Claustrophobic","The Torment"e"Murderous State"rispettivamente nell'ordine le prime tre,sono una vera mazzata nei coglioni e mi dispiace vedere che una band come loro,forse snobbata dalle label italiane(per via del genere?)non trovino una casa discografica paesana che possa produrli,preferendo bands che registrano cd superprodotti e poi dal vivo rendono neanche la metà.
I Land Of Hate continuano nella loro causa senza cadere nel tranello commercializzazione e di questo sono contentissimo e a dimostrazione ascoltatevi la titletrack"Neutralized Existence"che in poco meno di due minuti e mezzo spacca il culo e quando dico spacca,spaccaaaaaa!
La sezione ritmica è da brividi,cosi'come i suoni di chitarra e come sempre la voce di Marko che migliora col passare del tempo,cattiva e marcia come ben pochi.
Fare un complimento generale alla band è poca cosa,dovete assolutamente procurarvi questo album e ascoltarlo fino alla nausea,e in caso la nausea non vi viene allora avevo ragione io:MICIDIALI!

giovedì 2 luglio 2009

SOUTHERN DRINKSTRUCTION-SOUTHERN DRINKSTRUCTION


TITOLO:SOUTHERN DRINKSTRUCTION
AUTORE:SOUTHERN DRINKSTRUCTION
ANNO:2007
GENERE: HEAVY/THRASH
RECENSORE:SENTENCEDSOUL

VOTO:7/10

Tracklist:
1.Vultur Mountain
2.My Only Words
3.The Cursed Track
4.Suck, Duck, Truck, Fuck
5.Southern Drinkstruction

Ehi biondo! Lo sai di chi sei figlio tuuuu? Sei figlioo di una grandissimaa putt...

Si apre così l’EP dei romani Southern Drinkstruction, con la scena finale de “Il buono il brutto e il cattivo” del maestro Sergio Leone, troncata poi dall’arrivo della chitarra che spazza via l’intro. Così come non ci sono dubbi sul fatto che la mamma del biondo abbia tanti amichetti tanto meno ce ne sono sul fatto che questi romani spacchino di brutto!
Questo EP di 5 pezzi è infatti un ottimo antipasto che la band regala alla scena nostrana, ottime capacità tecniche e buone idee, il tutto affogato in un bel barilotto di birra per rendere il tutto più dannatamente true!
Formatisi nel 2005 i Southern Drinkstruction giungono alla stabilità di line up nel 2007, anno di produzione dell’EP in questione, con Ordnal alla chitarra, Eddie alla batteria e Bastard alla voce; in veste di ospite al basso Cinghio degli Orange Man Theory.
Passiamo ora ad analizzare il tutto con un track by track:
L’iniziale Vultur Montain attacca con un riff granitico e massiccio come nella migliore tradizione Black Label Society, pochi secondi e il pezzo esplode con la brutale voce di Bastard, i rintocchi del doppio pedale di Eddie scandiscono il ritmo di questo ottimo pezzo, che riunisce in se parti di grezzo heavy metal alternate a sfuriate thrash in cui Bastard incalza sempre di più Ordnal. Come inizio davvero niente male!
Un tempo cadenzato introduce My Only Words, giusto il tempo di rifiatare un po’, gustandosi la voce che in questo pezzo diventa ancora più cupa e cavernicola, da lì a poco il pezzo riprende vigore e velocità con il solito Eddie impeccabile metronomo a sostenere la chitarra, pezzo breve e conciso il cui intento probabilmente è scaldare l’ascoltatore per la furoreggiante “The Cursed Track”, il pezzo + lungo dell’EP, che segue uno schema contrario rispetto alla traccia precedente, qui infatti si parte decisamente più veloci per poi farsi ipnotizzare da quei rallentamenti sincopati che sembrano essere un tema ricorrente nel sound dei Southern Drinkstruction, decisamente sugli scudi la prestazione di Bastard che qui si può ammirare in tutta la sua versatilità, la sua timbrica di forte stampo Phil Anselmo varia a seconda dei casi in growl o in scream facendo di lui il protagonista principale della traccia.
“Suck Duck Truck Fuck” è il momento più scanzonato e godibile, 2.35 min di thrash misto a southern rock alleggeriscono l’atmosfera e rendono più netto il contrasto per il successivo e conclusivo pezzo omonimo: lo scenario qui cambia totalmente, diventando plumbeo, funereo, dalla chitarra di Ordnal fuoriesce un suono doom ed esasperato che trascina con se una sensazione di inquietudine ed abbandono, su cui si stagliano urla disperate e colme di pathos; quando sembra che stia per affacciarsi lo spettro dei My Dying Bride a chiudere mestamente l’EP, ecco che inaspettatamente il pezzo deflagra in un’esplosione tanto veloce quanto incazzata di bellissimo thrash panteriano! Una sorpresa che chiude questo “Southern Drinkstruction” al meglio.
Non c’è che dire, questa band romana ha ottime qualità e altrettanto buone idee, si può trovare del thrash, dell’heavy, del southern rock fino anche al doom, non poco per soli 5 pezzi, e l’ottima produzione è un ulteriore valore aggiunto per poterne fruire al meglio.
L’Ep offre sicuramente molte buone speranze da riporre in questo gruppo, che adesso però è chiamato a confermarsi, magari con un full-lenght, per ora però l’antipasto è molto buono, aspettiamo con ansia che si passi alla prima portata!

venerdì 26 giugno 2009

DEVASTATOR-UNDERGROUND'N'ROLL


TITOLO:UNDERGROUND‘N’ROLL
AUTORE:DEVASTATOR
ANNO:2009
GENERE:THRASH/ROCK
RECENSORE:SENTENCEDSOUL
SITO:www.myspace.com/devastatorcrew

VOTO:7,5/10

Tracklist:
01. Sambafukka Orchestra
02. Here We Go
03. Satan Porno Dog
04. Cemetery Beach
05. No Scout? Yes, Party!
06. Desert
07. Dead Pride
08. Rotten Surf
09. A Very Famous Corpse
10. Underground 'N' Roll
11. Smash Metal Drink Beer
12. My Sweet Cardinal
13. I Hate Cover Bands
14. Metal J. Fox
15. Hypocrisy

I Devastator possono ormai definirsi una band di tutto rispetto del panorama thrash undergound italiano. Ne è la prova la nutrita discografia del gruppo lucchese che ha all’attivo ben 3 dischi e 2 live album, il tutto ha fruttato alla band un tour che si è esteso in tutta Italia, comprendendo anche una serata di supporto ai leggendari Assassin e la partecipazione a numerosi eventi italiani, insomma le soddisfazioni non sembrano mancare per questi simpatici Devastator.
L’ultima fatica risale a pochi mesi fa, esattamente aprile 2009, data di uscita di “Underground ‘n’ Roll”, successore di “Thrash ‘n’ war” e di “Alcoholic Invasion”.
Il divertente artwork raffigura i 4 musicisti (ora 3) in versione animata, che se la spassano in un mare tossico e poco invitante, e già si capisce che l’ironia sarà il collante di tutto l’album, titoli come “sambafukka orchestra”, “Satan porno dog”, “No scout yes party” e “I hate cover bands” lanciano un allarme all’ascoltatore: “Qui niente musi lunghi o facce incazzate, qui si thrashia e ci si diverte!”
Il sound devastator quindi è abbastanza vario, facile trovare un’influenza S.O.D e D.R.I per la componente thrash, ma sarebbe limitativo non citare anche il punk, l’hardcore, lo stoner e soprattutto il rock’n roll, tra i generi presenti in questo calderone che ha formato “Underground n’ roll”.
Si parte con un intro istrionico e giocoso che annuncia:
“ Ladies and gentleman, deads and alives!
Devastator starts to play!
Underground’n’ roll is unlistenable music for dead brains like yours!
Let the torture begins! “
Dopo di che un “Vaffanculo” ben scandito apre “Here we go” classica opener diretta che ci introduce nel mondo devastator, una dimensione alcolica e cazzara.
Un riff intriso di stoner apre invece il pezzo “Cemetery beach” in cui groove e rock’n roll si intrecciano a meraviglia rendendo orecchiabile e gustoso questo pezzo, di sicuro tra i migliori dell’album; difficile infatti riuscire a non farsi trascinare dall’attacco:
“Get an Angelina/ get some vaseline/ get a horny horny doo!
Ancora più difficile trattenersi dal fare air guitaring!
La successiva “No Scout? Yes Party!” ( già apprezzata nella recensione della compilation “Italian thrash universe”) è un pugno in faccia a scouts e hippies, la batteria di luca disegna la trama ideale per due minuti di pogo violento e la voce di Albe è cattiva al punto giusto, forse la traccia più rappresentativa dell’album.
Bella anche la rockeggiante “Desert” in cui voce e chitarra diventano un tutt’uno, e la tiratissima title-track, in cui si ritorna a lidi più prettamente thrash, una vera mazzata, immagino efficacissima in sede live, peccato duri solo poco più di un minuto; stesso discorso per la successiva “Smash metal drink beer” che dura 1.46 min, se da una parte la durata breve dei pezzi (della media di 2 minuti) può contribuire a dare un sound più secco e diretto, dall’altra a volte lascia una sensazione di amaro in bocca, come nei pezzi su citati, in cui magari avrebbe giovato un buon minuto in più di headbanging.
Si passa a poi a “My sweet cardinal” e “I hate cover bands”, due feroci e godibili invettive, la prima contro la falsità del clero e la seconda contro l’inutilità delle cover band( quanto c’hanno ragione! ).
La distruttiva “Hypocrisy”( altro pezzo di spicco ) chiude degnamente a ritmo di thrash questo tostissimo “Underground’n’roll” … ma il colpo di genio sta per arrivare! Una delirante quanto caciarona ghost track travolge l’ascoltatore come un fiume in piena, una risata vi seppellirà e questi Devastator sono ottimi killer!
Underground’n’roll si può quindi definire una divertente mezz’ora di thrash’n roll festaiolo e ben suonato, ideale come sottofondo per una bella serata alcolica; la musica dei Devastator infatti è per teste calde e danneggiate dall’alcohol, per gente che ai concerti poga e fa casino, insomma non siete voi a scegliere loro, sono loro che scelgono se essere ascoltati o no da voi! Un brindisi ai Devastator!

mercoledì 24 giugno 2009

DARKEST CLOUDS-SHOUTS OF LIBERATION


TITOLO:SHOUTS OF LIBERATION
AUTORE:DARKEST CLOUDS
ANNO:2009
GENERE:GOTHIC/ROCK

VOTO:6+/10

Traclist:

1.Wasting Time
2.End Of Dreams
3.Leader
4.Unknown World

I Darkest Clouds nascono appena nel Gennaio 2009 e,subito dopo qualche mese danno alla luce la prima demo dal titolo Shouts Of Liberation in memoria dello scomparso chitarrista dei Sentenced Miika Tenkula,un omaggio alla band che gli ha ispirati di più in questi quattro brani del presente cd.
Infatti ascoltando i pezzi si nota subito dalle prime note il genere proposto dal terzetto,ovvero un Gothic Rock(molto dark e malinconico) che si snoda per tutti i minuti dell'album,abbastanza personale seppur come detto prima,il fantasma dei sentenced è sempre presente e questo non lo riterrei per ora una gravità considerando i tempi che son passati dalla formazione della band all'uscita del disco.
L'unico appunto che farei,sperando di dare un consiglio è di cercare di migliorare le vocals non sempre buone in alcune fasi dei pezzi,Davide(singer) dovrebbe trovare delle soluzioni migliori per rendere la sua ugola ancor più melodica,in modo da poter trovarsi in sintonia bene con gli strumenti.
Detto questo direi che i quattro brani son davvero accattivanti specialmente i suoni di chitarra di Ale che rendono appieno le sue capacità tecnico/compositive e consiglierei a chiunque ama questo genere di ascoltare le tracce centrali"End Of Dreams"e"Leader"per rendervene conto.
Un lavoro sulla sufficienza meritata,mentre per il coraggio di suonare un genere ormai forse perso negli anni da schifezze che non si possono sentire direi che un dieci ci stà tutto...
In gamba ragazzi!Continuate così e non mollate ora...

lunedì 22 giugno 2009

AA.VV.ITALIAN THRASH UNIVERSE VOL.1


TITOLO:ITALIAN THRASH UNIVERSE VOL.1
AUTORE:AA.VV.
ANNO:2009
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:SENTENCEDSOUL

VOTO:6/10

Tracklist:
01.Ancient Dome-Tyrants
02.Ciementificio-Macedonia Di Interiora Bovine
03.Cocaine Cowboys-Arrive, Raise Hell & Leave
04.Devastator-No Scout Yes Party!
05.Enemynside-N.B.T (No Blank Theory)
06.MG66-To the Core (Hate You...)
07.Motam DS-Fiesta
08.Nameless Crime-Tested
09.S.L.U.G.S.-Haemorrhage
10.S.R.L.-Melma
11.Subhuman-Nata Troia
12.Sublimhate-Only One Man
13.T-Mule-Line Of Persecution
14.Unknown-Flames Over The Confederacy
15.Uranium 235-Repulsion For The Present
16.Withate-Inner Prowler

Progetto ambizioso quello dell’ “Italian Thrash Universe”, riunire cioè in una compilation le più interessanti band Thrash italiane in circolazione, ambizioso si e difficile anche, ma sicuramente lodevole l’intenzione di provarci.
Magari le 16 bands della compilation non saranno effettivamente il meglio della nostra penisola, ma sono sicuramente un buon spaccato di Thrash metal nostrano, illustrato in tutte le possibili varianti del genere, sotto questo aspetto infatti la compilation si può definire completa; si passa infatti dal canonico Thrash di bands come Ancient Dome e Uranium235 a uno molto più scanzonato e ironico ( Devastator, Cementificio, Motam DS) passando per le svarie sfumature Speed ( Cocaina Cowboys) Core (S.L.U.G.S, Withate) Death ( T-Mule) e anche qualche tinta Prog ( Enemynside) .
La compilation in questione è anche una valida occasione per scoprire qualche nuova band, e in effetti qualche sorpresa c’è eccome, ed è il caso dei Motam DS che con la loro “Fiesta” catturano l’ascoltatore lanciandolo nella loro divertente dimensione casinara e intrisa di crossover. I giovani Motam DS hanno all’attivo solo un demo, sicuramente da tenere d’occhio in ottica futura.
Sugli scudi anche bands più esperte, che si confermano interessanti speranze del Thrash italiano, è il caso di Ancient Dome, SRL, Subhuman, Devastator e Uranium 235.
Altra band da citare assolutamente sono i dissacranti abruzzesi Ciementificio che con la loro “Macedonia Di Carne Bovina” spiazzano letteralmente l’ascoltatore per poi assaltarlo e massacrarlo con una dose massiccia di demenzialità condita da truculenti riff e voce grindeggiante. Astenersi vegetariani e deboli di cuore, questi voraci pescaresi ci sanno fare!
Molto piacevole anche il brano “To The Core” dei trentini MG66, orecchiabile e di sicuro impatto, trasudano groove invece i pezzi “Inner Prowler” dei panteriani Withate e “Only One Man” dei Sublimhate, più elaborata ( e perciò meno adatta a una simile compilation, non essendo un pezzo “da primo ascolto”) è la proposta dei Nameless Crime.
I Cocaine Cowboys ricalcano lo stile motorhead, grazie anche a un cantato che ricorda a tratti Lemmy, violenti al limite del death i padovani T-Mule, ma la palma d’oro per il miglior pezzo della compilation se la aggiudicano a pari merito i Subhuman e gli S.R.L. ; i primi con la cattivissima “Nata Troia” e i secondi con l’insana “Melma”, due pezzi che alzano da soli il livello medio della compilation.
“Italian Thrash Universe” è una buona compilation che permette di avere una piccola panoramica del panorama thrash di casa nostra, oltre che di conoscere interessanti nuove realtà.
La potete scaricare gratuitamente dal sito: http://www.mediafire.com/download.php?gyobqdm4qzy

sabato 20 giugno 2009

MANHUNT-FAKE


TITOLO:FAKE
AUTORE:MANHUNT
ANNO:2008
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:VYGRID


VOTO:7,5/10

Tracklist:
1.Murdered By Manhunt
2.M.A.D.
3.Quintessence
4.Dethronized
5.Vendetta(Megafake Slaughter)

E.P. di debutto per questi Manhunt, band giovanissima torinese che sfodera un disco composto da cinque pezzi di vecchio e incontaminato Thrash Metal,nostalgico per chi come me è cresciuto con i miti degli anni 80.
Il punto di partenza dei Manhunt sono senza ombra di dubbio Metallica e Testament, bands a cui si ispirano,cio' lo notiamo maggiormente nelle chitarre pesanti e aggressive come nell'opener "Murdered By Manhunt", arricchita con dei pregevoli soli degni dei migliori gruppi della Bay Area.
"M.A.D." segue le coordinate della precedente, un pezzo Testament style anche nelle vocals,brano che conferma ulteriormente le potenzialita' dei Manhunt, davvero ben eseguito!
Quintessence è il brano più calmo dei cinque con la voce di Davide Quinto, che nonostante qualche difficolta'riesce a tenere bene alternando voce pulita e aggressiva,un pezzo che si lascia ascoltare tranquillamente prima di accellerare sul finale e ritornare al Thrash Metal consueto.
Ma la vera chicca di fake risiede negli ultimi due brani,ovvero "Dethronized"e "Vendetta(Megafake Slaughter)", ed è qui'che i nostri danno il massimo soprattutto il brano di chiusura a mio avviso il migliore che alza notevolmente il giudizio complessivo dell'E.P.
In definitiva un buon inizio,ovviamente qualche accorgimento per il futuro ci sarà sicuramente,visto che stiamo parlando di una band agli esordi e di giovanissima età, ma lasciatemi dire che questo Fake mi ha veramente convinto e vale la pena di ascoltarlo...

giovedì 18 giugno 2009

BULLDOZER-NEURODELIRI


TITOLO:NEURODELIRI
AUTORE:BULLDOZER
ANNO:1988
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:SENTENCEDSOUL
SITO:www.myspace.com/bulldozerit



VOTO:9/10

Tracklist:
1 Overture/Neurodeliri
2 Minkions
3 We Are…italian
4 Art Of Deception
5 Ilona Has Been Elected
6 Impotence
7 Mors Tua Vita Mea
8 Willlful Death/ You’ll Be Recalled

Il countdown è cominciato già da un pezzo.
Dal momento in cui Andy Panigada e AC Wild hanno annunciato la reunion, l’Italia metallara non aspetta altro che il nuovo capitolo di una leggenda nostrana chiamata BULLDOZER.
In attesa che arrivi la fatidica data di uscita dell’agognato “Unexpected Fate” facciamo un passo indietro al 1988, anno in cui risale l’ultimo studio album, intitolato “Neurodeliri”; successivamente il gruppo registrò il live-album “Alive in Poland”e un EP di scarso successo “Dance got sick”, per poi sciogliersi sul finire del 1990 causa partenza per gli Usa del batterista Klister.
Al quarto album i Bulldozer ci arrivano con la consapevolezza dei big, i precedenti “The day of wrath”, “The Final Separation” e soprattutto l’ottimo “IX” hanno lanciato il gruppo nell’Olimpo del metal tricolore, ma il meglio deve ancora arrivare; “Neurodeliri” è infatti considerato l’album più significativo del terzetto milanese, una perfetta sintesi dei lavori precedenti, in poche parole fu il miglior modo per congedarsi dai propri fans.
Il 1988 è anche un anno tragico per i Bulldozer: Dario Carria, ex bassista e fondatore della band si suicida, ed è infatti alla sua memoria che viene dato alla luce l’album, intitolato appunto “Neurodeliri”come il nome della band da lui creata.
La morte dell’amico Dario influenza notevolmente tutto il lavoro, sia nei testi che nella musica, come traspare già dalle note iniziali del disco.. un’aria funebre di tastiera introduce la titletrack, che racchiude nei chorus la commozione per il suo triste destino:


“Filled by desperation
another fallen angel’s suicide
(...)
Persecuted by misfortune
Sad but proud till the end”


Con la successiva “Minkions” si cambia totalmente registro. Un thrash schietto e veloce fa da sfondo all’invettiva contro le bands di minchioni ( tanto attuali ancora adesso!) fredde e costruite ad arte per fare breccia nei cuori di altrettanto minchioni fans.
La fulminante chitarra di Andy dà il via a “We are italian”, Rob lo incalza pestando di brutto, AC Wild stavolta si scaglia contro i tanti detrattori del nostro bel paese, il chiaro messaggio che si evince dal testo è che noi siamo italiani… e se voi non lo siete son cazzi vostri! Facile pensare che questo implicito “fanculo” sia diretto anche alle varie riviste estere che hanno sempre mostrato un po’ di ostracismo nei loro confronti, forse anche per il fatto di essere italiani.
“Art of deception” segue lo schema thrash della traccia precedente, ritmo incessante e headbanging continuo fino alla parte finale in cui il pezzo si snoda in un vero e proprio duello tra la chitarra di Andy e le tastiere AC Wild, difficile stabilire chi dei due sia il vincitore, una cosa però è certa, come già per Minchions il testo di questo pezzo suona dannatamente attuale.. è facile infatti ravvisare un riferimento alla classe politica del tempo, che fa il buono e il cattivo tempo, con la gente costretta ad accettare le sue menzogne.
Il successivo “Ilona had been elected” è sicuramente uno dei pezzi “cult” dell’album ( insieme al già citato “Minkions”) con la loro classica ironia i Bulldozer affrontano uno degli “scandali” del periodo ovvero l’elezione al parlamento italiano di Ilona Staller, che come per la “Bocca di rosa” di De Andrè, deve difendersi dalle accuse (ipocrite) che le piovvero addosso... qui il pezzo parte con un arpeggio breve che viene però subito disintegrato da un riff potente e blackeggiante, il quale poi si muta in maniera più groove quando subentrano le tastiere, la batteria in questo frangente diventa martellante, difficile tenere a freno la testa!
Si continua poi con un attacco nuovamente di matrice black, la batteria è il solito treno in corsa, arriva “Impotence”, magnifica nella sua irriverenza, inclemente nel descrivere il complesso sessuale più temuto da noi uomini:

“ Failed stallion you are lost
your pride and your good fame
she won, then she said
You are MEZZA SEGA! “


Semplicemente geniale!
Manca ancora qualche pezzo alla fine del disco, ma al momento in cui scrivo un’amara riflessione mi sorge spontanea: è un peccato che una band del calibro dei Bulldozer non abbia mantenuto il successo meritato, rimanendo sempre relegata allo scomodo ruolo di band “di culto” ( destino comune toccato ad esempio ai siciliani “Schizo”) vedendosi magari sorpassare da band meno capaci ma più “commerciali”... dura legge del mercato… purtroppo!
Tornando a noi il penultimo pezzo si chiama “Mors tua vita mea” , pezzo tiratissimo che parte a mille, e mantiene potenza e brutalità fino alla fine con un assolo scintillante di Andy, evidenziato da stop and go che ne impreziosiscono l’ascolto.
Nella conclusiva “Willful death” ritorna il riferimento a Dario Carria, le note delle tastiere scandiscono lente l’incedere triste e cadenzato del pezzo, in cui Ac Wild si rivolge direttamente all’amico:

“You gave the name to the band
and now we play for you
Maybe you won’t listen
The song dedicated to (you)
But the most important fact
Is that your spirit lives
I know there was nothing to do
That’s why we will respect you”


L’emozionante assolo di Andy spezza in due la canzone, la seconda parte è più tipicamente Bulldozer-style, la voce di Ac Wild torna grintosa e chitarra e batteria ridiventano infuocate..fino alla fine, cedendo il passo solo alla ghost-track “You’ll be recalled” in cui risuonano le note riprese dall’iniziale “Neurodeliri”, facendo sì che l’album si chiuda così come era iniziato.
Come per gli Ac/Dc di “Back in Black” che dedicarono il loro masterpiece al compianto Bon Scott, così i Bulldozer omaggiano come meglio non potevano l’amico suicida.
Disco consigliatissimo a tutti coloro che vogliono saperne di più riguardo questa grande band, che tanto ha dato alla scena italiana, ora non ci resta che pazientare ancora un po’ per attendere la nuova fatica targata “Bulldozer”.
Chiudo la recensione con la dedica contenuta nel booklet:

“ This album is dedicated to Dario Carria, founding member of Bulldozer who committed suicide this year. The title of this album, Neurodeliri, is named for the band he created after his involvement in Bulldozer. His contribution to our music has been very important and great.
We respect his final choice”

martedì 16 giugno 2009

ITALIAN WARRIORS COMPILATION VOL.I


PRIMA COMPILATION TARGATA FOGGIAMUSIC!
SI TRATTA DEL PRIMO VOLUME DI ITALIAN WARRIORS E CONTERRA'10 BRANI DI ALTRETTANTE BANDS DEL PANORAMA ESTREMO ITALIANO.
LA COMPILATION,SCARICABILE GRATUITAMENTE, SARA'COMPRESA DI ARTWORK FRONTE/RETRO E TUTTE LE BIOGRAFIE DELLE BANDS...
A PRESTO PER LA TRACKLIST DEFINITIVA E LA DATA DI USCITA!
FOGGIAMUSIC STAFF!

domenica 14 giugno 2009

NEURASTHENIA-POSSESSED


TITOLO:POSSESSED
AUTORE:NEURASTHENIA
ANNO:2007
GENERE:THRASH METAL
RECENSORE:SENTENCEDSOUL


VOTO:7/10


Tracklist:
1 Screaming Corpse
2 Feel Possessed
3 In loving of…
4 Majestic March
5 Neurasthenia
6 Assassination
7 The last order of god
8 Night Under Terror

Tra le bands sicuramente più interessanti dell’attuale panorama Thrash italiano possiamo trovare i bolognesi Neurasthenia, che grazie anche a un’intensa attività live ( che li ha portati anche a suonare con bands del calibro di Municipal Waste, Forbidden e Fueled by Fire ) si sono ritagliati anche una buona fetta di notorietà.
I Neurasthenia nascono ufficialmente nel 2004 ad opera di Neil ( chitarrista ritmico e voce) e Lehmann ( basso) i quali dopo il tramonto del precedente gruppo di nome Animalator decidono di rimettersi in gioco con questo interessante nuovo progetto.
Lo stile è quello nudo e crudo del Thrash vecchio stampo, senza compromessi né concessioni a modernismi vari, supportato da un’ottima presenza scenica del quartetto che in sede live risulta ancora più convincente che su disco, merito soprattutto del carismatico frontman Neil, totalmente a suo agio su un palco, e ben coadiuvato anche da Lehmann e Phil.
L’album che segna il debutto è “Possessed”( anno di uscita 2007) disco di 8 tracce dannatamente Thrash, con rimandi alla vecchia scuola di matrice Bay Area.
Il livello medio è abbastanza alto, in quanto tutti e 8 i pezzi si mantengono su buoni standard qualitativi, senza quindi registrare importanti cali di tensione,ciò fa si che “Possessed” risulti quindi più che soddisfacente all’ascolto.
Difficile citare una canzone piuttosto che un’altra, ci sarebbero ad esempio l’accattivante “In Loving of”, la grooveggiante “Assassination”,oppure l’opener “Screaming Corpse” (dal chiaro retrogusto “Metallica”) ma a mio parere la più coinvolgente è l’anthem “Neurasthenia”, un vero e proprio inno Thrash da cantare a squarciagola:

“Fly inside my eyes
Thrash metal is my life
Today and tomorrow
Fly inside my eyes
Thrash metal never dies
Today and tomorrow”

di certo un testo che non brilla per profondità o originalità ( in effetti questa pecca si nota non solo in questo pezzo) ma se non altro è orecchiabile e diretto. Al di là di questo comunque i Neurasthenia possono essere molto soddisfatti del lavoro, anche se a tratti sono un po’ derivativi ( limite che però è caratteristico del Thrash )
Se l’album sarà di vostro piacimento non perdeteli dal vivo, perché è lì che il quartetto sfodera tutta la propria potenza.
Consigliato a tutti coloro che vogliono respirare una sana boccata di Thrash genuino ed efficace.
I cultori dell’innovazione o dei tecnicismi vari possono invece benissimo starne alla larga.

venerdì 12 giugno 2009

SAVIOR FROM ANGER:LOST IN THE DARKNESS

TITOLO:LOST IN THE DARKNESS
AUTORE:SAVIOR FROM ANGER
ANNO:2009
GENERE:HEAVY/SPEED/THRASH METAL
RECENSORE:VYGRID
SITO:www.myspace.com/marcoruggiero


VOTO:7,5/10


Tracklist:
1. Claustrophobia
2. Victim of Rage
3. No Way Out
4. Killing Greed
5. Double Shot
6. Mindstruck
7. Shudder of Death
8. Through This Life
9. Shock Wave
10. Puncture of Submission (Bonus)

Primo full cd per i Savior From Anger, progetto di Marco Ruggiero(ex Nameless Crime) che gia' col precedente demo "No Way Out" mi aveva particolarmente colpito per la potenza delle songs che facevano presupporre un miglioramento, avvenuto appunto con "Lost In The Darkness" composto da dieci pezzi di cui l'ultima è una bonus track.
Miglioramenti che si vedono,anzi per meglio dire si sentono soprattutto per quanto riguarda le chitarre:siamo al cospetto di brani di un impatto forte sull'ascoltatore,veloci e trascinanti al punto giusto,con una base sicuramente di heavy classico alternato a sfuriate Thrash Metal di ispirazione americana,impreziositi da una sezione ritmica superlativa e della voce del singer Alessandro Granato che ben si addice alle songs,devo dire che sinceramente son rimasto sopreso in positivo per la sua bellezza e pulizia,ci son ben pochi vocalist secondo me di questa fattura in giro,soprattutto in Italia.
I brani che mi hanno particolarmente colpito sono l'opener "Claustrophobia" che parte subito a mille con un riff cattivissimo iniziale da pogo assiduo e " Mindstruck" che per certi versi mi ricorda gli Anthrax anche sè in generale tutto l'album viaggia che è una bellezza.
Complimenti dunque a Marco e la sua band per questo lavoro, perfezionando e facendo qualche piccolo accorgimento per il futuro(la produzione non sempre all'altezza),ne sentiremo delle belle!